Famiglia Fabaceae
Gli anni ’50 segnarono il declino della civiltà contadina, con l’avvento delle macchine agricole. Tuttavia, le antiche pratiche agricole e la cura dei semi sono ricordi preziosi di una tradizione che si sta perdendo. Già verso la metà degli anni 50 del 900, qualche contadino più “intraprendente” usava concimare il terreno per i piselli con il perfosfato in quanto le piante sarebbero cresciute meglio di quelle letamate, ma i più anziani li criticavano severamente in quanto quella polvere infame veniva ricavata dalle “ossa dei morti macinati”. I piselli zuccarigni, seminati alla fine di novembre, cominciavano a produrre ai primi di aprile e i semi dei baccelli, erano veramente dolcissimi, nati da piante rampicanti che venivano fatti inerpicare su rami di ulivo conficcati nel terreno. Nella maggioranza dei casi i baccelli erano ricurvi dotati da cinque-sei semi, che potevano essere snocciolati, ma l’uso più diffuso era quello di utilizzarli interi con la buccia stessa dei baccelli, prima che i semi fossero pronti ad essere snocciolati ed essi davano un sapore sublime alla pietanza preparata. In tutto il circondario di Bianco nessuno li coltiva più da quando è diventato più comodo comprare i semi nei consorzi, ma a Ferruzzano resistono per amore della tradizione.