Mantonico di Bianco

Famiglia Vitacee 

La denominazione “Mantonico” è comune lungo la costa ionica della provincia di Reggio, con una variante nota come “Mantonico vero” nell’area di Locri-Gerace, indicando una rivendicazione di autenticità rispetto ad altre comunità. Questo vitigno si trova anche in altre aree del sud Italia e della Basilicata.

Nonostante alcune interpretazioni erronee che collegavano il nome “Mantonico” con la divinazione, il termine potrebbe derivare dall’aggettivo greco “mantinicòs”, che significa “abitante di Mantinea”, antica città nel Peloponneso. Questa connessione potrebbe suggerire un’origine nobile per il vitigno, considerando i flussi migratori dal Peloponneso alla Calabria nel corso dei secoli.

Le qualità del Mantonico sono apprezzate, soprattutto la sua capacità di ibridarsi con altre varietà. Ad esempio, alcune connessioni tra il Mantonico e altre varietà hanno portato alla creazione di vitigni come il Gaglioppo e il Cataratto. A Bianco, la comunità ha valorizzato il Mantonico, producendo vini da dessert e bianchi di alta qualità.

L’origine esatta del Mantonico nella Locride non è chiara, ma potrebbe essere stata introdotta dai coloni achei o tessali. Esistono almeno due varietà di Mantonico, entrambe utilizzate per creare vini di alta qualità, adatti all’invecchiamento: quello a bacca tondeggiante e quello a bacca ovale, con la foglia pentalobata pubescente, rotondeggiante, però, con il seno principale a lira aperta e quelli laterali poco incisi.

A Bianco viene ancora preparato un vino da dessert con le uve essiccate del Mantonico, che diventa sublime dopo molti anni d’invecchiamento, ma anche un bianco da tavola tratto dalle sue uve, in purezza, che richiede qualche anno prima di essere bevuto.