Montanica bianca di Caulonia

Famiglia Vitacee 

La Montanica bianca di Caulonia, così chiamata per la sua capacità di crescere in alta collina o in zone montane, rappresenta un caso di domesticazione recente di una vite silvestre proveniente dalle aree fluviali vicino alla montagna. Una volta diffusa nelle vigne delle frazioni più remote dal mare, ora è a rischio di estinzione a causa dell’abbandono delle coltivazioni dovuto all’assedio dei cinghiali e alla distruzione dell’habitat naturale. Le sue caratteristiche rustiche e la sua produzione abbondante richiedono una potatura lunga, ma le sue uve non erano molto apprezzate localmente per il loro gusto aspro. Il grappolo appare a forma piramidale, ma in modo anomalo, in quanto la parte superiore è massiccia, mentre la parte finale snellisce in modo improvviso.
Gli acini, che sono disomogenei nella dimensione, restano sempre verdastri e sono quasi perfettamente sferici e fittissimi tra di loro.
Nella vinificazione le sue uve venivano mescolate a tutte le altre indifferentemente e senza rispettare le percentuali (questo, però, dopo il secondo dopoguerra, quando la saggezza contadina era ormai venuta meno).
Oggi, solo poche viti di Montanica sopravvivono nelle vigne marginali di Caulonia, ma il rischio di erosione genetica è altissimo.